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3.

Terapia
familiare
OBIETTIVO

E' l'intervento di elezione quando il disagio, che può riguardare in maniera diretta anche un solo componente del nucleo, adulto, bambino o adolescente si ripercuote sulla famiglia mettendone in crisi l'equilibrio. L’intento è di capire insieme come la storia delle relazioni all’interno della famiglia possa aver portato ad una situazione di blocco, di sofferenza, di incomprensioni, ed eventualmente alla presenza di un sintomo in uno dei membri della famiglia.  Il terapeuta familiare non considera un familiare “malato” e gli altri “sani”, ma considera tutti i membri della famiglia come persone in difficoltà, intrappolate in una situazione di reciproco disagio che mantiene i problemi, le difficoltà o il sintomo, per quanto ciò faccia soffrire tutti, e nonostante gli sforzi di ciascuno. Gli incontri con la famiglia hanno lo scopo di sbloccare le situazioni di reciproca incomprensione, di valorizzare le risorse dei singoli e della famiglia, di permettere alla famiglia di riprendere un positivo cammino evolutivo in cui i figli possano emanciparsi e trovare la propria strada e la coppia possa trovare un nuovo e positivo equilibrio dopo aver svolto il ruolo genitoriale. La psicoterapia vuole, quindi, favorire la messa in atto di comportamenti alternativi a quelli abituali, che consentano il raggiungimento di un maggiore benessere psicofisico.

 

QUANDO È INDICATA LA TERAPIA FAMILIARE:
  • quando un membro avverte una sofferenza psicologica o manifesta un sintomo che perdura nel tempo e che diventa invalidante in diverse situazioni e ha un impatto molto forte su tutta la famiglia

  • per tutti i problemi psicologici e di sviluppo emotivo che riguardano i bambini (enuresi, difficoltà di comportamento, fobie, disabilità)

  • in tutte le situazioni di difficoltà con adolescenti (difficoltà di relazione tra genitori e figli, disturbi alimentari, tossicodipendenza): l’adolescenza è un momento di crisi che tutte le famiglie attraversano, e quando si presentano situazioni di particolare tensione è utile innanzi tutto occuparsi della relazione genitori-figli;

  • in situazioni in cui un giovane adulto presenta difficoltà significative o gravi, eventualmente con la presenza di quelle che vengono considerate manifestazioni di tipo psichiatrico o di malattia mentale, e quindi non riesce o non può emanciparsi dalla propria famiglia rendendosi autonomo sia dal punto di vista concreto, sia da quello emotivo e psicologico. 

  • quando la sofferenza e' dovuta ad un evento stressante che coinvolge l’intero nucleo familiare, come ad esempio un lutto, una separazione o un divorzio, una grossa perdita finanziaria, la perdita del lavoro ecc.

DURATA E MODALITA' DI INTERVENTO

La terapia familiare sistemica è una forma di psicoterapia cui partecipano, di regola, tutti i membri della medesima famiglia nucleare.

Come per la terapia di coppia, la terapia familiare viene condotta da due terapeuti familiare e il percorso inizia con 2 o 3 incontri di consulenza mirati a cercare di inquadrare il problema che crea sofferenza e disagio, le risorse disponibili e le specifiche esigenze. Al termine di questa fase si decide insieme se iniziare un percorso più approfondito o se salutarsi nel caso in cui il lavoro fatto sia stato sufficiente. 

I colloqui hanno una cadenza mediamente quindicinale e una durata un'ora e 30.

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